Stella, adottata da una povera famiglia di contadini, cresce semianalfabeta ai margini della società, vivendo le trasformazioni dall’inizio del Novecento all’avvento dell’illuminazione pubblica, del telefono, del ferro da stiro e della televisione. Sua nipote, Clotilde, cerca il proprio riscatto personale e sociale, anche se costretta a lasciare la sua terra natale. Il romanzo riproduce efficacemente la dura vita contadina, spesso mitizzata, mettendo in luce povertà, privazioni e rigidità sociali. Le donne sono il fulcro di questo cambiamento sociale lungo un intero secolo, evidenziando i dogmi religiosi, la fame e le complesse relazioni all’interno delle grandi famiglie dell’epoca.